domenica 24 gennaio 2010

Cinema - Io, Loro e Lara di Carlo Verdone


Recensione a cura di Filippo Benedetto

Io, Loro e Lara
Regia: Carlo Verdone
Cast: C.Verdone, L.Chiatti, A.Bonaiuto, M.Giallini, S.Fiorentini, A.Finocchiaro
Produzione: Warner Bros. Italia
Distribuzione: Warner Bros. Italia
Paese: Italia 2009
Data uscita: 5/01/2010
Durata: 105 min, colore


Torna Carlo Verdone alla formula agrodolce che ha reso famoso l'attore-regista in film riusciti come 'Maledetto il giorno in cui t'ho incontrato', 'Perdiamoci di vista' e soprattutto 'Al Lupo, Al Lupo' (quest'ultimo tra i più sottovalutati, eppure tra i più interessanti della 'seconda fase cinematografica' del comico romano). Torna con 'Io, Loro e Lara' (distribuito dalla Warner Bros. Italia)
un film che abbandona le ultime - e poco convincenti - prove cinematografiche del regista romano, per riprendere il filo interrotto della commedia dove si ride ma con quella punta di malinconia che ha reso alcune pellicole di Verdone particolarmente riuscite mettendo d'accordo critica specializzata e pubblico.
In questo nuovo film Verdone intepreta per la prima volta il ruolo di un prete missionario in Africa che dopo circa dieci anni, in preda ad una crisi 'di fede', decide di ritornare in Italia per riabbracciare i propri familiari e le vecchie amicizie perdute. La sua crisi personale che attraversa il protagonista , però, si scontra con una pressocchè totale incomunicabilità con il mondo lasciato tanto tempo prima. Ed è proprio a partire da questo disastrato incontro/scontro con e tra gli affetti passati e i drammi individuali delle persone ritrovate (tra le quali un padre vedovo e 'scapestrato', innamoratosi di una moldava di almeno vent'anni più giovane di lui ed invisa ai fratelli) che  prende il via lo sviluppo narrativo del film. Non mancano le gag, spesso però sorrette più dalla bravura preponderante di Verdone che per merito 'corale' degli altri attori (che talvolta debordano un po'), anche se si notano con piacere una bravissima Angela Finocchiaro,  una frizzante e tonica Anna Bonaiuto (complice la solida preparazione teatrale) e un divertente quanto insolito Marco Giallini (quest'ultimo nei panni di un fratello cocainomane inconcludente nella vita relazionale quanto affermato nella vita professionale). Il film, dunque, scorre bene essendo sorretto da una narrazione coerente: complice un buon montaggio filmico ed una fotografia asciutta ma solare. Belle le scene in esterno, in particolare in  alcuni scorci di Roma ben ripresi (come uno splendido sopralluogo  del Colosseo). Nel film si possono scorgere alcune analogie con esperimenti cinematografici passati, come 'La Messa è finita' di Nanni Moretti, nel quale è rappresentato un simile travaglio spirituale ed esistenziale di un sacerdote. Ma le similitudini viaggiano su piani concettuali paralleli, senza mai incontrarsi realmente. Infatti, se è simile l'incontro-scontro tra il sacerdote e il mondo circostante, e se in entrambi i film la figura talare è più che altro abbozzata, sono diversi i 'percorsi' dei protagonisti: il Verdone-prete riesce attivamente a risolvere i problemi familiari (addirittura allargando il nucleo familiare), mentre la conclusione amara del Moretti-prete è l'incapacità di riuscire a risolvere i problemi di amici e della sua stessa famiglia che, nella instabilità congenità, trovano da soli un proprio intimo 'equilibrio'. In ogni caso parliamo di due film profondamente diversi, e quindi sarebbe in un certo senso limitante il confronto, per entrambi tra l'altro. Per concludere 'Io, Loro e Lara' è un film gradevole, forse con alcuni minuti 'superflui' che il regista avrebbe potuto tranquillamente tagliare, che regala allo spettatore un Verdone finalmente in buona forma.

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