martedì 26 gennaio 2010

Libri - Fra due omicidi, il nuovo libro di Aravind Adiga


Recensione a cura di Filippo Benedetto

Fra due omicidi
Aravind Adiga
Editore: Einaudi
Collana: Supercoralli
Genere: Letteratura internazionale
data uscita: 19/01/2010
pagine: VI - 288
prezzo: 20.00 euro




Forte del successo internazionale riscosso con il precedente libro, La Tigre Bianca (vincitore del Broker Prize 2008 e i cui diritti cinematografici sono stati acquisiti dalla Smuggler Films di John Hart), Aravind Adiga ritorna con un nuovo romanzo dal titolo 'Fra due omicidi' (Einaudi Editore, Collana Supercoralli): un condensato affascinante di piccole storie e orrori urbani ambientato in una caotica e brulicante cittadina indiana dove si incrociano i grandi e piccoli sogni di uomini e donne diversissimi in cerca di rivincita contro le quotidiane avversità.
Scritto in contemporanea con 'La tigre bianca', 'Fra due omicidi' riconferma il grande talento dello scrittore indiano, accompagnando il lettore alla scoperta di un'India in pieno sconvolgimento sociale, politico e anche culturale a cavallo tra l'omicidio di Indira Gandhi (avvenuto nel 1984) e quello del figlio Rajiv Gandhi (del 1991). In questi sette anni il popolo indiano ha assistito a grandi cambiamenti in campo economico, passando da un'economia pianificata su un modello simile a quello sperimentato nei paesi del 'socialismo reale' ad un'economia liberalizzata. Lo scorcio di tempo attraverso cui questo cambio di rapporti economici, sociali ed infine politici è avvenuto, ha portato la società indiana a mutare pelle confrontandosi con la dilagante corruzione politica e istituzionale in cui versava. A partire da questo quadro d'insieme, Adiga scende nel particolare vissuto di alcune persone, donne e uomini di diversa estrazione sociale e culturale, per raccontare in cosa è consistito questo 'cambiamento', e a quale prezzo 'individuale' è stato raggiunto. Ognuno dei tanti protagonisti dei vari piccoli racconti che si susseguono lungo le quasi trecento pagine di 'Fra due omicidi, rappresenta un tassello del puzzle da ricostruire della nuova identità indiana. E' fatto, certo, di miseria e cialtronaggine, di umanità e solitudine, di intraprendenza e cinismo, ma ogni qualità di ogni singolo personaggio si lega a doppio filo con il suo contrario, offrendo ad Adiga lo spunto per raccontare l'India che anche lui stesso ha avuto modo di vivere e di quale prospettiva possa attendere questo Paese. Per quanto Kittur, la cittadina dove si svolgono le storie di questo romanzo, sia solo frutto dell'immaginazione dell'autore è pur vero che questo agglomerato urbano, brulicante di piccole e grandi aspettative umane possa essere considerato a pieno titolo la migliore e più calzante metafora politico-sociologica dell'India che era e dell'India che potrà essere.
Scritto con uno stile denso e 'vivido', complice una originale e suggestiva cornice descrittiva ben inserita a sfondo delle vicende descritte, 'Fra due mondi' non avrà difficoltà a bissare il successo del precedente e fortunatissimo romanzo, grazie ad una capacità straordinaria di raccontare un'India che poco o nulla ha a che vedere con la Bollyhood di film come 'The Millionaire'. E non a caso è stato lo stesso scrittore, nel corso di un'intervista su 'La Tigre Bianca' a dire testualmente che 'mentre The Milllionaire dipinge un ritratto romantico dell'India di oggi, in cui ognuno può diventare un millionario' quel libro 'afferma che per riuscire l'omicidio può essere l'unica via e quindi il film esprimerà un messaggio molto più duro'. Con questo nuovo libro lo scrittore indiano ce ne ha dato un'altra illuminante conferma

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