giovedì 4 febbraio 2010

Cinema - Comingsoon.it intervista Morgan Freeman e Matt Damon

I due attori intervistati da comingsoon.it alla vigilia dell'uscita del nuovo film di Clint Eastwood, 'Invictus - l'Invincibile'. Freeman : “Quando qualcuno, diversi anni fa, ha domandato a Mandela da quale attore avrebbe accettato di farsi ritrarre lui ha fatto il mio nome, e per me era come se mi avesse dato la sua benedizione. Damon: Ho avvertito fin dal principio un grande senso di responsabilità. Quello che i ragazzi della squadra hanno fatto è stato incredibile. Anche Mandela è stato fantastico. Lo sforzo che ha compiuto per dare unità alla sua nazione è, secondo me, una grandissima dimostrazione di intelligenza politica".
Clint Eastwood ha confermato ancora una volta le sue doti di grande narratore cinematografico con il suo ultimo film drammatico, tratto dal romanzo 'Ama il tuo nemico' del giornalista John Carlin, 'Invictus' (distribuito in Italia dalla Warner Bros. Pictures Italia a partire dal 26 febbraio prossimo) con protagonisti due attori d'eccezione come Morgan Freeman, nella parte di Nelson Mandela e Matt Damon, nel ruolo del campione francese di Rugby Francois Pienaar (insieme nella foto qua accanto). E c'è riuscito raccontando una storia dal forte impegno civile su uno dei grandi della storia del Novecento: Nelson Mandela, appunto. Una storia che contiene in sè un messaggio semplice e allo stesso tempo profondissimo, proprio come la frase che amava ripetere il Presidente Sudafricano emblema della lotta all'Apartheid: 'il perdono libera l'anima' (frase 'guida' dell'azione politica di Mandela che, una volta liberato dalla ventennale prigionia, non ha scatenato vendette contro la minoranza bianca ma ha difeso e affermato le proprie idee anti-apartheid e in generale la discriminazione razziale con la sola arma della tolleranza reciproca). Prendendo a pretesto un evento altamente simbolico del riscatto del Sudafrica libero, i mondiali di Rugby assegnatili nel 1995, Eastwood descrive il grande intuito politico che guidò Mandela che lasciando ritornare sulla scena sportiva internazionale la squadra degli   Springboks (bandita dai campi di tutto il mondo a causa dell'Apartheid) e togliendo l'assurdo divieto ai cittadini sudafricani di sedere volevano sugli spalti dello stadio, segnò il vero passaggio storico verso il superamento della segregazione razziale in Sudafrica a partire da una pacificazione tra bianchi e neri.

Di seguito ecco il link all'intervista concessa dai due attori a comingsoon.it curata da Carola Proto: http://www.comingsoon.it/Primo-Piano-Page.asp?key=1207

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