domenica 27 dicembre 2009

Libri - Galimberti e i (falsi) miti del nostro tempo


Recensione a cura di Filippo Benedetto

I miti del nostro tempo
Umberto Galimberti

Editore: Feltrinelli
Collana: Serie bianca
data uscita: 4/11/2009
pp: 224
lingua: italiano


In un'epoca come quella attuale, dove le 'ideologie' o delle grandi visioni del mondo sembrano un ricordo lontano nel tempo, la società moderna sembra più magmatica che mai. Accanto a importanti ed enormi sviluppi di conoscenza (tecnologica, intellettuale, scientifica) si forma un substrato di valori dentro il quale puoi trovare un po' di tutto. In mezzo ci sono una serie di 'miti' del vivere quotidiano che condizionano molte delle nostre consuetudini e azioni. Questi 'miti' (culto della giovinezza, idolatria dell'intelligenza, ossessione della crescita economica, tirannia della moda), viventi o elaborati dalla nostra fantasia, possono essere positivi o negativi. Il punto è, però, quale effetto generano sull'immaginario collettivo. Ed è su questo particolare aspetto che si concentra il nuovo saggio di Umberto Galimberti, dal titolo emblematico 'I miti del nostro tempo', nelle librerie per la Feltrinelli editore sotto la collana 'Serie bianca'.

Galimberti, lungo le duecento pagine che compongono questo libro, si pone l'ambizioso obbiettivo di scardinare molti dei 'falsi miti' creati dalla modernità attuale: l'idolatria del facile successo, il mito dell'apparire più che quello di 'essere' e così via.
Lo fa con gli strumenti più consoni a questa difficile operazione: avvalendosi di backgrounds filosofici e sociologici, utilissimi strumenti di decodifica delle massificazioni di senso della società moderna.
L'intento di Galimberti è suggestivo e originale, supportato com'è - tra l'altro - da un lavoro di ricerca e analisi che non scade mai nello snobbismo d'elite, ma neanche in un passivo e superficiale abbandono alla retorica astratta.
In più non mancano riferimenti precisi al tipo di 'massificazione' al quale stiamo assistendo: tutte le tesi e le 'controtesi' riguardo ai 'miti' d'oggi e ai suoi idolatri hanno come sfondo spazio-temporale la vertiginosa corsa del mondo verso il dominio tecnologico.


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