mercoledì 30 dicembre 2009

Musica - Con Declaration of dependence la maturità dei Kings of convenience


Recensione a cura di Filippo Benedetto


Declaration of dependence
Kings of Convenience
data di uscita: 25 settembre 2009
Etichetta: Source
genere: folk pop




Annunciato dal singolo 'Mrs Cold', è uscito il 25 settembre scorso 'Declaration of dependence', nuovo (e terzo) album dei Kings of Convenience. Il pop-folk proposto dal duo norvegese è ancora capace di stuzzicare l'immaginazione, suscitare sfrenati desideri di quiete romantica. Gran parte della critica musicale, pur elogiandoli, non ha risparmiato l'accostamento (probabilmente scomodo e 'pesante') ad un altro duo pop-folk: i Simon & Gurfunkle.
 Ma ogni epoca ha la sua musica, i suoi protagonisti, e anche le sue regole di mercato. I Kings of convenience, seppur fortemente debitori dei grandi maestri del genere, riescono comunque a far vivere di vita propria le loro composizioni, raccontando un mondo che è quello odierno. In una parola: citazionismo ancorato al presente. Il duo è giovanissimo eppure, con tre album alle spalle, è cresciuto tantissimo rispetto agli esordi. Già l'album precedente, il fortunato 'Riot On Empty Street' (quello dove figurava la bella 'Misread'), il duo nativo dell'estremo nord europa, era riuscito a stupire con il suo elegante minimalismo. Con 'Declaration of dependence' siamo alla maturità conclamata.
Effettivamente 'Mrs Cold' come singolo svela i primi segnali di questa crescita creativa che non è tanto in soluzioni melodiche 'innovative', quanto nella naturalezza dell'impostazione stilistica. Insomma, con questo nuovo album si nota nei Kings of Convenience un livello di consapevolezza dei propri mezzi maggiore che nel passato.
Altri brani da segnalare sono sicuramente 'Rule my world', dall'incedere spensierato e armonioso, 'Renegade' - avvolgente e riflessiva - 'Freedom and It's Owner', ideale colonna sonora per un tardo pomeriggio in spiaggia solitario.
E' proprio vero che non sempre dalla musica ci si debba per forza di cose tecnica e complessità melodico-esecutiva. Basterebbe soltanto ascoltare uno qualsiasi dei dischi dei Kings of convenience: così diretti, minimali, ma assolutamente eleganti nella forma e nella sostanza. E  questo 'Declaration of convenience' ce ne da ancor più chiara e definitiva conferma.

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