mercoledì 24 marzo 2010

Libri - Hanno tutti ragione, di Paolo Sorrentino

Recensione a cura di Filippo Benedetto

Hanno tutti ragione
Paolo Sorrentino
Editore: Feltrinelli
Collana: I Narratori
data uscita: 10/03/2010
pagine: 320
prezzo: 18 euro




Paolo Sorrentino non è soltanto un abile e intelligente narratore di storie per il grande schermo. E' anche un bravo sceneggiatore. E deve essere stata proprio questa sua buona dote a guidarlo nella scrittura del suo primo romanzo, 'Hanno tutti ragione' (Feltrinelli Editore, Collana I Narratori, pp. 320, 2010): un'epopea moderna con un eroe, Tony Pagoda, che riassume molte delle paure e delle aspettative del momento difficile che attraversa il nostro tempo.
Tony è un musicista di talento, vanta amicizie nel mondo del music business. La sua è una vita piena di sorprese e di piccole avventure che lo trascinano da Napoli  fino al Sud America alla ricerca di un nuovo 'io' più maturo e consapevole sia intellettualmente che artisticamente. In Brasile (passando per Rio de Janeiro, poi per Manaus) conosce molte altre persone interessanti, girovaga senza un fissa meta alla ricerca di conferme al suo innegato talento musicale, finchè un giorno non gli giunge la inaspettata occasione di ritornare in Italia con un contratto milionario e un promettente avvenire nel mondo del professionismo musicale. 
L'allegoria della vita, guardando con gli occhi di Tony Pagoda tutto ciò che avviene intorno a lui, è racchiusa nel viaggio alla ricerca del successo e della gloria perduta. Un successo non certo fine a se stesso, ma gratificante per se stesso e per gli altri, amici e nemici. Il riscatto dalle occasioni perse e quelle mai arrivate, arriva dunque con la possibilità di rientrare dopo decenni nel Paese natio. 
Tony Pagoda in questo 'Hanno tutti ragione' sembra essere un novello Omero, un inguaribile romantico fuggitivo, e (...perchè no?) un instancabile assetato di libertà espressiva. Sorrentino, in questa sua prima opera, firma una storia ricca di passioni umane che, nel bene e nel male, ci caratterizzano un po' tutti; merito soprattutto di una scrittura stilisticamente vivida e dall'incalzante ritmo descrittivo. Non sorprenderebbe affatto se questo romanzo subisse un adattamento cinematograficoe ovviamente, inutile ricordarlo, proprio con Sorrentino alla regia.

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