Un onorevole siciliano. Le interpellanze parlamentari di Leonardo Sciascia
Andrea Camilleri
Editore: Bompiani
Collana: Assaggi
data uscita: 2009
pagine: 196
prezzo: 12,00 euro
“Secondo me, è questo il punto, l'illecito arricchimento. Questa proposta va benissimo, ma bisogna allargarla, estenderla; il controllo, cioè, deve estendersi anche a noi, che stiamo su questi banchi, a coloro che siedono sui banchi del Senato, a coloro che siedono nelle assemblee regionali e nei consigli municipali, non trascurando nemmeno certi funzionari e certi ufficiali che hanno il compito di prevenire e reprimere appunto il fenomeno mafioso.”
Leonardo Sciascia, sul fenomeno della mafia (SEDUTA DEL 26 FEBBRAIO 1980)
Leonardo Sciascia non è stato soltanto un scrittore ed editorialista autorevole e stimato. La sua vita pubblica ha incrociato per alcuni, intensi, anni la sfera dell'impegno politico-parlamentare.
Eletto nelle fila dei Radicali sia al Senato che al Parlamento europeo nelle elezioni del 1979, scelse il ruolo di deputato nel secondo ramo del Parlamento italiano
. Durante questa parentesi istituzionale, lo scrittore siciliano - in qualità di Senatore della Repubblica - ricoprì il ruolo di membro della Commissione esteri e soprattutto della commissione d'inchiesta per il caso Moro. Dai resoconti stenografici, dagli interventi in Aula e in commissione, Camilleri - che fu amico di Sciascia - ha ricostruito con 'Un onorevole siciliano. Le interpellanze parlamentari di Leonardo Sciascia' (edizioni Bompiani, 2009) la figura dello scrittore siciliano prestato alla politica evidenziandone i tratti di uomo fortemente attaccato a valori di libertà, di giustizia e verità. Attraverso le stesse parole di Sciascia, Camilleri ricostruisce anni cruciali della Repubblica italiana, dilaniata dal terrorismo e sull'orlo di una crisi di credibilità istituzionale dopo la morte di Aldo Moro (evento che segna un punto di non ritorno per il sistema politico di allora, già da questo momento probabilmente avviato verso la cosiddetta 'Seconda Repubblica'). In Camilleri è vivo il ricordo di questo uomo, del quale - attraverso la meticolosa ricostruzione degli interventi parlamentari - lascia trasparire grande ammirazione per la lucidità d'analisi sui problemi di un'Italia che Sciascia amava talmente tanto da criticarla spietatamente in nome di un'etica delle responsabilità che voleva infondere nel sistema politico di allora.
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