Recensione a cura di Filippo Benedetto
Se questo è un uomo
Primo Levi
Editore: Einaudi
Collana: Super ET
data uscita: 2005
pagine: 209
prezzo: 7,50 euro
Voi che vivete sicuri/nelle vostre tiepide case,/voi che trovate,tornando a sera,/cibo caldo e visi amici./Considerate se questo è un uomo/che lavora nel fango/che non conosce pace/che lotta per un sì o per un no./Considerate se questa è una donna,/senza capelli e senza nome/senza più forza di ricordare/vuoti gli occhi e freddo il grembo/come una rana d'inverno./Meditate che questo è stato:/vi comando questa parole./Scolpitele nel vostro cuore/stando in casa,andando/per via,/coricandovi,alzandovi,/ripetetele ai vostri figli/o vi si sfascia la casa,/la malattia vi impedisca,/i vostri nati torcano il viso da voi.
Tra i libri che hanno avuto un impatto enorme nelle coscienze di tanti lettori, ed in tutto il mondo, figurano le opere di Primo Levi.
La sua vicenda umana, raccolta in forma di poesia o di romanzo, è emblematica di quanto feroce e disumana sia stata la tragedia della Seconda Guerra Mondiale, del nazi-fascismo e infine dell'Olocausto. Ma più di ogni altra cosa, a colpire nella lettura dei libri di Primo Levi, è la lucidità attraverso cui lo scrittore torinese affronta l'umanità degradata a livello animalesco, come in un realistico girone infernale in cui non si salva nessuno, a prescindere se sia realmente 'buono' o 'cattivo'. L'Olocausto è la fine del raziocinio e della civiltà ed è emblematica la poesia introduttiva a 'Se questo è un uomo': coglie perfettamente il senso profondo di questa tragedia assoluta che ancora oggi è oggetto di studi storici e non solo.
La sua vicenda umana, raccolta in forma di poesia o di romanzo, è emblematica di quanto feroce e disumana sia stata la tragedia della Seconda Guerra Mondiale, del nazi-fascismo e infine dell'Olocausto. Ma più di ogni altra cosa, a colpire nella lettura dei libri di Primo Levi, è la lucidità attraverso cui lo scrittore torinese affronta l'umanità degradata a livello animalesco, come in un realistico girone infernale in cui non si salva nessuno, a prescindere se sia realmente 'buono' o 'cattivo'. L'Olocausto è la fine del raziocinio e della civiltà ed è emblematica la poesia introduttiva a 'Se questo è un uomo': coglie perfettamente il senso profondo di questa tragedia assoluta che ancora oggi è oggetto di studi storici e non solo.
L'imperativo di questo bellissimo libro (anzi, dai più considerato il capolavoro dello scrittore), è quello di fare 'testimonianza' di quanto avvenuto, riportando alla luce le atrocità dei lager nazisti e soprattutto cercando di 'fornire documenti per uno studio pacato dell'animo umano', come ci dice lo stesso Levi ad introduzione del libro. La parola testimonianza, elemento chiave di tutta l'opera dello scrittore, del resto ricorre spesso e con forza in questo stesso libro: un concetto che Levi riporta nella sua crudezza prendendo a prestito alcune parole del Sergente Steinlauf, un decorato dell'esercito austro-ungarico nella prima guerra mondiale finito ad Aushwitz, che coglie con autentica lucidità la condizione presente e futura di internato: '[...] il Lager è una gran macchina per ridurci a bestie, noi bestie non dobbiamo diventare; che anche in questo luogo si può sopravvivere, e perciò si deve voler sopravvivere, per raccontare, per portare testimonianza'.
Sopravvivenza, testimonianza in questo romanzo diventano il fulcro-motore di tutto il libro, a ricordare che la condizione di de-privazione umana vissuta nei Lager deve essere raccontata e testimoniata innanzitutto da chi l'ha vissuta, così che la comprensione degli eventi raggiunga il topos ultimo e fondamentale: la comprensione di quanto profondamente oscuro e sconosciuto possa essere l'animo umano.
E così in 'Se questo è un uomo' tutto - dalla neve grondante a bufera, alle interminabili giornate nei campi forzati, passando per un tozzo di pane rubato ad un paio di scarpe meno rovinate e 'conquistate' - diventa la metafora calzante della bassezza a cui può arrivare l'uomo, prima di risollevarsi dalle ceneri della distruzione di residua umanità.
'Se questo è un uomo' racconta 'l'inaudito' con enorme e disarmante semplicità, elevando - grazie ad una drammatica descrizione delle sofferenze umane - quella stessa umanità gelosamente custodita da chi subisce la ferocia dei propri aguzzini. Levi usa la sua intima testimonianza narrata per far capire, comprendere e ricordare a tutti non solo la tragedia di un uomo, ma di quei sopravvissuti e soprattutto dei tanti morti nei campi di concentramento.
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