C'è una pellicola italiana che concorre alla nuova edizione, in corso, del Sundance Film Festival (la Kermesse del cinema indipendente ideata dall'attore americano Robert Redford): si tratta di 'Io sono l'amore' di Luca Guadagnino.
Il film è stato selezionato nella sezione collaterale Spotlight e ha una trama tutta incentrata sulla disgregazione affettiva all'interno di una famiglia della media borghesia milanese. Il gioco di intrighi, tradimenti, sospetti ha per protagonisti un ricco industriale milanese sposato con una donna straniera da cui ha avuto tre figli (Elisabetta, Edoardo, Gianluca).
Il rapporto tra i due coniugi è frutto di un matrimonio d'interesse, dove la donna sente su di sè tutto il peso della frustrazione per un amore artefatto e per nulla sentito come genuino. Tra i tre figli uno solo ha il carattere e la personalità adatta per affrontare la preponderante autorità paterna. Probabilmente la madre, di nome Emma ed impersonata dall'attrice britannica Tilda Swinton, ha notato il cinismo uguale e contrario del figlio rispetto al padre e avverte in questo un duale sentimento di rassicurazione/timore. A mescolare le carte del puzzle familiare irrompe una figura 'outsider': un giovane cuoco di nome Antonio, che riaccenderà in Emma la passione sopita da un rapporto matrimoniale e familiare squilibrato e in crisi.
Il film è stato prodotto nel 2009 dalla First Sun e Mikado Films in collaborazione con La Dolce Vita Productions e la Pixel DNA. Gli interpreti di questo lungometraggio, sostenuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, sono la già citata Tilda Swinton nel ruolo di Emma Recchi, Diane Fleri nel ruolo di Eva Ugolini, Edoardo Gabbriellini nel ruolo di Antonio Biscaglia, Pippo Delbono nel ruolo di Tancredi Recchi, Flavio Parenti nel ruolo di Edoardo recchi Jr., Alba Caterina Rohrwatcher (Elisabetta Recchi), Gabriele Ferzetti nel ruolo di Edoardo Recchi sr. e Marisa Berenson nel ruolo di Allegra Recchi.
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