mercoledì 10 febbraio 2010

Libri - 'La storia di Christine', di Elisabeth von Arnim

Recensione a cura di Filippo Benedetto

La storia di Christine
Elisabeth von Arnim
Editore: Bollati Boringhieri
Collana: Varianti
data uscita: 2009
pagine: 148
prezzo: 16,00 euro


Una delle formule narrative più affascinanti, almeno a parere di chi scrive, è quella del romanzo epistolare. Se poi a questo viene abbinata una convincente ambientazione storica, il mix può riservare al lettore più di una sorpresa e gradevoli ore di lettura. E' il caso di 'La storia di Christine' di Elisabeth von Arnim (Bollati Borighieri, Collana Variani, pp 148, 2009), romanzo ambientato nel 1914 - alla vigilia dello scoppio della Prima Guerra Mondiale - raccontato attraverso le lettere scritte da una giovane violinista, Christine, alla sua 'amatissima madre'. Christine ama la musica e grazie al proprio talento lascia il proprio Paese natio, l'Inghilterra, per andare ad approfondire la propria passione musicale in Germania. Il periodo storico durante il quale si svolgono gli eventi di cui è protagonista Chris (così si firma la ragazza) non sono affatto casuali, ed anzi svolgeranno un ruolo supplementare nel dispiegare i temi cardine su cui poggerà l'intero romanzo: la sete di potere che percorreva la società, l'amore, il tradimento. Christine in Germania conoscerà il piacere dello studio musicale, pur se indirizzata da un buffo, calvo e panciuto insegnante (così la ragazza descrive il maestro Kloster alla madre) che a dispetto dell'aspetto poco piacevole, cela un indole artistica incredibile. Ma la vita di Christine non è soltanto votata allo studio del violino, ma viene travolta dallo sconvolgente amore per un giovane coetaneo descritto, attraverso una delle corrispondenze epistolari, quasi come un principe azzurro. I due cominceranno a frequentarsi e si innamoreranno. I due condividono tutto, dall'amore per l'arte a qualche interesse politico, anche se ingenuamente abbozzato. Bernd, così si chiama il giovane amante, sembra avviato alla carriera militare pur detestando i valori che allora imperavano in Germania: la voglia di predominio e sopravvazione e la sete di potere su tutti. Anche l'animo di Chris sembra condividere lo stesso fastidio per il clima che si respira in terra tedesca. L'assassinio a Sarajevo, in Bosnia il 28 Giugno 1914, dell’Arciduca Francesco Ferdinando (erede al trono asburgico) e di sua moglie, la Duchessa di Hoenberg per mano dello studente Gavrilo Princip scatenerà la prima guerra mondiale e la vita di Christine subirà un repentino sconvolgimento minandone gli affetti (l'amante Bern) e la sua stessa credibilità (viene sospettata di essere una spia inglese).

'La storia di Christine' è un romanzo avvincente, con un ritmo narrativo che - nonostante lo stile epistolare - mantiene il lettore inchiodato alla lettura fino al sospirato (e originale) epilogo. Con uno stile vivido e 'colorato', sembra quasi che l'autrice riesca - attraverso frasi  semplici e lineari - a comporre immaginari dipinti a olio di cui potresti sentire il fresco odore di recente pittura. E questa sensazione, è proprio il caso di sottolinearlo, è una sensazione talmente suggestiva che da sola giustifica l'acquisto di questo libro.

Mary Annette Beauchamp (1866-1941) fu cugina di Katherine Mansfield e amica di E.M. Forster. In seguito al matrimonio con il conte H.A. von Arnim visse diciotto anni in Pomerania. Rimasta vedova, tornò in Inghilterra. Fu l’amante di H.G. Wells, che nell’autobiografia la descrisse come “la donna più intelligente della sua epoca”; sposò poi Francis Russell, fratello di Bertrand.

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