'Happy Family' il nuovo film di Gabriele Salvatores (prodotto dalla Colorado Films in collaborazione con Rai Cinema) uscirà nelle sale italiane soltanto a fine marzo, ma già si sa che verrà presentato in anteprima mondiale a Los Angeles il prossimo 4 marzo al Teatro Cinese di Hollywood. Salvatores:'In questo film vorrei ricreare una città bella e diversa. Pensando a Woody Allen vorrei che fosse la mia Manhattan...'
Si chiama 'Happy Family' il nuovo film di Gabriele Salvatores, prodotto dalla Colorado Films in collaborazione con Rai Cinema ed ispirato alla commedia teatrale di Alessandro Veronesi. Il lungometraggio del regista italiano, in uscita nelle sale italiane a fine marzo (26 marzo, per la precisione, e distribuito da 01 Distribution), verrà presentato in anteprima mondiale a Los Angeles il prossimo 4 marzo al Teatro Cinese di Hollywood (nell'ambito del 'V Los Angeles, Italia – Film, fashion & Art Fest', che si terrà dal 28 febbraio al 6 marzo 2010). La serata della prima proiezione sarà preceduta da una retrospettiva di alcuni film che hanno reso famoso il regista originario di Napoli, come Come Dio Comanda, Quo Vadis Baby, Io non ho Paura e Mediterraneo.
Il cast si preannuncia ricchissimo di bravi attori nostrani come Diego Abatantuono, Margherita Buy, Fabrizio Bentivoglio, oltre a Fabio De Luigi e Carla Signoris. La trama, a quanto è dato sapere, riprende le vicende incrociate di due famiglie i cui figli sono caparbiamente decisi a sposarsi nonostante le rivalità, diffidenze e differenti stili di vita e abitudini. Narrata con voce fuoricampo da Fabio De Luigi, Ezio nel film, la storia mostrerà una Milano inedita ed elegante d'estate, a due passi da Piazza San Babila, ideale sfondo alle vicende personali dei componenti delle due famiglie borghesi.
Tempo fa Salvatores ha dichiarato che questo suo nuovo film vorrebbe riprendere Milano come fosse la 'Manhattan' di Woody Allen. Lo speriamo, intanto ci sembra che la trama non tradisca un ritorno ad un certo modo di fare cinema in stile 'commedia all'italiana' sempre meno seguito dal circuito cinematografico nostrano. Ma anche se seguisse idealmente lo stile cinematograficamente suggestivo di un 'Manhattan' o, meglio ancora, di un 'Hannah e le sue sorelle' di Allen, non ci dispiacerebbe affatto essendo il regista americano, curiosamente, tra i più europei del Paese oltreoceano.
Nessun commento:
Posta un commento