Il Patto che ci lega. Per una coscienza repubblicana
Giorgio Napolitano
Editore: il Mulino
prezzo: 15 euro
data uscita: 26-11-2009
pagine: 220
Il Mandato presidenziale di Giorgio Napolitano è arrivato a quota tre anni. Tre anni vissuti 'pericolosamente', con già all'attivo una crisi di governo alle spalle, una crisi economica i cui effetti ancora si fanno sentire sul piano finanziario e sociale, e una crisi istituzionale tuttora irrisolta e i cui esiti sono ancora imprevedibili.
Tuttavia il Presidente è un uomo che ha dato prova di grande senso delle istituzioni, fortissimo attaccamento alla Costituzione e tenace assertore del dialogo riformista tra i due maggiori poli politici. Sarà il temperamento dell'uomo, misurato e prudente, perfettamente coincidente con la sua dimensione più propriamente 'politica'. Fatto sta che in Napolitano è urgente la necessità di rivelarsi il garante della credibilità e dell'autorevolezza dei poteri dello Stato: l'uomo in grado di risollevare, dalle secche del populismo e della demagogia, il sistema politico italiano in tutte le sue espressioni (partitiche, di 'movimento', singole o di gruppo).
In questi tre anni il Capo dello Stato non ha mai smesso di legare il proprio settennato a questa impresa (... disperata per alcuni, opportuna per altri commentatori e politici di rango). Fatto sta che il suo vocabolario presidenziale è fitto di parole che ruotano intorno a questo concetto: confronto, concordia, concretezza, riforme. Quest'ultima, ovviamente, assume una traduzione politica molto precisa: niente stravolgimenti della Costituzione, ma ammodernamento nell'interesse dei cittadini sicuramente. Ed è stato anche per questo, forse, che tra i discorsi raccolti in questo volume, dal titolo 'Il patto che ci lega' e curato dalla casa editrice Il Mulino, ogni tema esposto - sia stato esso pronunciato per parlare di giustizia, di lavoro, di welfare o semplicemente di sicurezza - è intimamente legato all'attualità dei rapporti tra politica e società, laddove la prima sfera, nella lettura di Napolitano, non deve mai agire e 'leggere' i processi reali in maniera disgiunta da ciò che muove da e (nel)la società.
Ma perchè tanto impegno istituzionale? Presto detto: in Napolitano ferve la volontà di far rinascere, come dal titolo del libro e ancor più nel sottotitolo ('Per una coscienza repubblicana'), quello spirito che fu dei Padri Costituenti, che nello scontro politico anche più aspro fece loro vedere la necessità prima dell'Italia post-bellica: ritrovare uno spirito comunitario e 'repubblicano', e una nuova identità da condividere. Tutti 'impegni' ancora una volta in agenda della politica di oggi.
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