venerdì 8 gennaio 2010

Libri - La Ragione e il Sentimento, ritratto di Nilde Iotti


Recensione a cura di Filippo Benedetto

La Ragione e il Sentimento. Ritratto di Nilde Iotti
Leoncarlo Settimelli
Editore: Castelvecchi
Collana: I timoni
data uscita: 02/12/2009
prezzo: 14 euro
pagine: 125
genere: Saggistica politica


"Sono cresciuta in fretta, io. Neanche il tempo di essere ragazza, ed ero già donna. Cresciuta in fretta, troppo in fretta. "Come tutte le belle figliole", diceva mio padre. Ma in realta' la bellezza non c'entrava. C'entrava la fame. La fame fa crescere in fretta. Belli e brutti, figliole e figlioli. Se non li ammazza prima".

Ricordare Nilde Iotti a dieci anni dalla scomparsa significa ricordare una donna di grande levatura politica e culturale che ha costruito un pezzo importante dell'Italia Repubblicana. 'La Ragione e il sentimento, ritratto di Nilde Iotti', saggio curato da Leoncarlo Settimelli, rende piena giustizia della figura di questa autorevole donna italiana, semplicemente attraverso i suoi scritti.
Nilde Iotti è stata una donna di straordinario temperamento e dalla vita politica intensissima. A ventitre anni entra a far parte della Resistenza antifascista, prima come portaordini e poi come dirigente dei Gruppi di difesa della donna (formazione antifascista vicina al Pci). In seguito fu un susseguirsi di incarichi importanti: Presidente dell'Unione Donne Italiane, nel '46 è parlamentare comunista alla Camera dei deputati e poco dopo entra nella commissione dei 75 dell'Assemblea Costituente incaricata di stendere la Costituzione Repubblicana. Dirigente di spicco del Partito Comunista Italiano, sarà la compagna di Palmiro Togliatti, segretario dell'allora Pci. Ma il ricordo della Iotti non può che andare alla sua Presidenza della Camera dei deputati, durata ben 13 anni e che ha lasciato un segno profondo nella vita politica italiana.
La politica italiana, e non solo quella del secolo trascorso, deve molto a questa 'Madre della Repubblica': è stato suo il tenace impegno per l'approvazione, nel 1975 della prima legge sul diritto di famiglia, come chiaro ed inequivocabile la sua scelta a favore della legge sul divorzio e per la legge sull'aborto.
Da Presidente della Camera il suo stile rigoroso fu subito apprezzato sia dentro che fuori le mura di Montecitorio, tanto che ancora oggi è ricordata con affetto per l'alto incarico svolto nel più alto scranno del primo ramo del Parlamento. Il suo impegno istituzionale ha toccato anche un capitolo spinoso e delicato della politica italiana: le riforme istituzionali. Sua è stata la Presidenza della seconda commissione 'bicamerale' per le riforme istituzionali, dopo le dimissioni di Ciriaco De Mita. Il suo è sempre stato un impegno politico sobrio ma deciso, mai sterilmente ideologico ma aperto - con l'equilibrio del suo temperamento - alla modernità. Grazie al lavoro di raccolta degli scritti di questa grande donna compiuto da Settimelli, è ora possibile mettere a fuoco, attraverso le sue stesse riflessioni, una delle figure centrali del novecento italiano.

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