In una conferenza stampa convocata dal presidente Umberto Garimberti ieri mattina ha commemorato i 30 anni di Raitre. Insieme alla neo direttrice del Tg3 Bianca Berlinguer e all'ex direttore storico della rete, Angelo Guglielmi, sono stati ripercorsi i tratti salienti della storia televisiva di questo canale, vero e proprio apripista per talenti giornalistici e volti noti della nostra televisione. Raitre, lungo i suoi 30 anni, ha forgiato uno stile unico nel panorama informativo italiano, lanciando linguaggi e modelli di trasmissione innovativi per gli standard nostrani.
In una certa misura possiamo considerare Rai3 come una fucina, una specie di laboratorio culturale che in Europa potrebbe, chissà quando, essere oggetto di studio e magari di imitazione. Una televisione popolare ma di alta qualità è stata e continua ad essere quella proposta dal terzo canale. E forse sarebbe il caso di ricordare tra le famose 'firme' giornalistiche della testata radiotelevisiva quella di Sandro Curzi, scomparso ormai 2 anni fa e compianto giornalista prima della carta stampata e soprattutto di quella via etere. La sua 'Telekabul', piaccia o non piaccia, ha rappresentato un altro dei tasselli fondamentali per la riuscita di una televisione d'avanguardia nel settore informativo e culturale italiano. Molti giornalisti che ancora oggi lavorano a Raitre debbono molto all'esperienza fatta con Curzi e con 'Telekabul', ma soprattutto con Angelo Guglielmi che è stato un vero e proprio pioniere di un modo di intendere la televisione mai più ripetuto in questi tempi. E deve eere stata una bella soddisfazione per chi oggi può rivendicare un diritto di eccellenza per la 'terza rete', oggi, ricordare gli inizi da 'cenerentola dell'etere', quando l'intento iniziale dei dirigenti Rai era quello di fare una rete prevalentemente a forte impianto 'regionalistico'. Non solo esiste un bel collaudato staff di redazioni regionali, segno di continuità con le origini, ma oggi Raitre conta tantissimi giornalisti, operatori, tecnici d'impianto, registi che formano un team quasi da 'famiglia allargata'.
In una certa misura possiamo considerare Rai3 come una fucina, una specie di laboratorio culturale che in Europa potrebbe, chissà quando, essere oggetto di studio e magari di imitazione. Una televisione popolare ma di alta qualità è stata e continua ad essere quella proposta dal terzo canale. E forse sarebbe il caso di ricordare tra le famose 'firme' giornalistiche della testata radiotelevisiva quella di Sandro Curzi, scomparso ormai 2 anni fa e compianto giornalista prima della carta stampata e soprattutto di quella via etere. La sua 'Telekabul', piaccia o non piaccia, ha rappresentato un altro dei tasselli fondamentali per la riuscita di una televisione d'avanguardia nel settore informativo e culturale italiano. Molti giornalisti che ancora oggi lavorano a Raitre debbono molto all'esperienza fatta con Curzi e con 'Telekabul', ma soprattutto con Angelo Guglielmi che è stato un vero e proprio pioniere di un modo di intendere la televisione mai più ripetuto in questi tempi. E deve eere stata una bella soddisfazione per chi oggi può rivendicare un diritto di eccellenza per la 'terza rete', oggi, ricordare gli inizi da 'cenerentola dell'etere', quando l'intento iniziale dei dirigenti Rai era quello di fare una rete prevalentemente a forte impianto 'regionalistico'. Non solo esiste un bel collaudato staff di redazioni regionali, segno di continuità con le origini, ma oggi Raitre conta tantissimi giornalisti, operatori, tecnici d'impianto, registi che formano un team quasi da 'famiglia allargata'.
Ricordare tutte le avventure di questa rete costringerebbe la lunghezza di questo articolo a seguire la via dell'infinito, tanti sono stati i programmi televisivi riusciti e di successo popolare. Basterà ricordarne alcuni di grande eco: 'Avanzi Show', 'La Tv delle ragazze', 'Va Pensiero', 'Cartoline', 'Blob', 'Fuori Orario', Cinico Tv', Videobox', 'Il Postino'.
Menzione d'onore poi ad un altro grande giornalista scomparso un po' d'anni fa, ma la cui opera ha dato lustro e nobiltà alla professione giornalistica: Andrea Barbato. Le sue 'Cartoline' erano un appuntamento fisso della pre-serata del sottoscritto. Auguri Raitre e altri 30 anni così.
Riporto uno stralcio eloquente di un'intervista concessa da Angelo Guglielmi al Corriere della Sera lo scorso 7 dicembre 2009:
Corriere della Sera (7 dicembre 2009)
«Raitre, dopo di me finito il periodo d' oro»
Raitre compie 30 anni e Angelo Guglielmi, direttore dal 1987 al 1995, dice: «E' stato il periodo aureo di tutta la storia della Rai, l' unico meritevole di considerazione». E perché finì quella stagione? «La fecero finire "i professori", ovvero il Cda di Demattè» che utilizzò «alcune persone cresciute a Raitre per rafforzare le altre due reti».
Menzione d'onore poi ad un altro grande giornalista scomparso un po' d'anni fa, ma la cui opera ha dato lustro e nobiltà alla professione giornalistica: Andrea Barbato. Le sue 'Cartoline' erano un appuntamento fisso della pre-serata del sottoscritto. Auguri Raitre e altri 30 anni così.
Riporto uno stralcio eloquente di un'intervista concessa da Angelo Guglielmi al Corriere della Sera lo scorso 7 dicembre 2009:
Corriere della Sera (7 dicembre 2009)
«Raitre, dopo di me finito il periodo d' oro»
Raitre compie 30 anni e Angelo Guglielmi, direttore dal 1987 al 1995, dice: «E' stato il periodo aureo di tutta la storia della Rai, l' unico meritevole di considerazione». E perché finì quella stagione? «La fecero finire "i professori", ovvero il Cda di Demattè» che utilizzò «alcune persone cresciute a Raitre per rafforzare le altre due reti».
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