sabato 19 dicembre 2009

Esteri - Clima: bilancio di un (dis)accordo

A Copenhagen l'intesa c'è... ma in realtà non c'è. Bicchiere mezzo pieno, o mezzo vuoto? Le interpretazioni sull'accordo raggiunto tra i Paesi aderenti all'Onu sono divergenti su questo punto, tant'è che Obama stesso non ha esultato per il 'compromesso' raggiunto e ha quasi ammesso che 'non basta'. L'Ue, da parte sua, ha manifestato tutto il proprio disappunto lasciando trapelare qualche 'delusione' per quanto partorito dalla Conferenza Onu sul clima. In ogni caso c'è da registrare almeno un impegno condiviso tra i Paesi partecipanti al summit a considerare le politiche ambientali come aspetti delle politiche globali da tenere in maggior conto per il presente e soprattutto per il futuro. Insomma, come alcuni commentatori hanno segnalato, si è trattato di 'un primo passo di un lungo cammino'. Tant'è vero che il premier francese Sarkozy ha ufficialmente annunciato la convocazione di un nuovo summit sullo stesso tema, questa volta da svolgersi a Bonn fra sei mesi.

Alcune delle novità dell'accordo raggiunto, dopo faticosissime trattative (che hanno coinvolto soprattutto le nazioni più riottose, come Cina e India), riguarderebbero l'impegno per i Paesi industrializzati a mettere per iscritto gli impegni (definiti 'volontari') di riduzione dei cas a effetto serra per il periodo compreso tra il 2015 e il 2010. Questi impegni volontari dovranno essere stesi entro il primo febbraio del 2010.

L'intesa


Per quanto riguarda la parte economicamente 'svantaggiata' del globo - ovvero i Paesi a bassa crescita industriale - la formula usata è stata quella di 'azioni di mitigazioni in base alle loro specifiche caratteristiche nazionali'. In sostanza, e tradotto dal linguaggio un po' burocratico che affligge questo tipo di documenti, i Paesi in via di sviluppo dovranno rendere noti dei 'rapporti' sui risultati conseguiti e dovranno presentarli entro il 2015. La 'monetizzazione' effettiva degli interventi sul clima saranno nel dettaglio spalmati in questo modo: interventi finanziari 'a breve termine (con un tetto di 30 miliardi di dollari dal 2010 al 2012), e 'a lungo termine (con un tetto di spesa pari a 100 miliardi ogni anno entro il 2020). Per dare subito un segnale, intanto, sono previsti i 'fast start': finanziamenti a brevissimo termine erogati dal Giappone per 11 miliardi,  dall'Ue 10 miliardi, e dagli Usa per circa 3 miliardi.

Le reazioni

Per Barack Obama si è trattato di 'un passo in avanti molto significativo e senza precedenti, ma abbiamo ancora tanta strada da fare. Mentre per il Premier cinese Wen Jiabao 'comunque finisca la Conferenza, ci impegneremo a raggiungere e superare tutti gli obiettivi'. Contrariate le reazioni di alcuni Paesi in via di sviluppo, come il Venezuela che per bocca del suo presidente Hugo Chavez ha parlato di 'un summit tutt'altro che un successo' anzi 'un fallimento. O come l'India che con il suo Premier Manmohan Singh ha riassunto meglio di tutti e senza troppa retorica la strada ancora lunga per costruire politiche climatiche incisive con il concorso di tutti: 'il cambio climatico colpisce più di tutti i Paesi che hanno meno colpe'. Ma è tra i Capi di Stato delle aree più povere del mondo, l'Africa, che giungono le critiche più forti: l'accordo raggiunto, segnala infatti il premier sudanese Lummumba è 'tra i peggiori della storia'. Naturalmente, oltre a l coro di critiche 'istituzionali', si è fatto sentire quello delle voci 'ambientaliste' e 'non governative': WWf e 'amici della terra' su tutti. I primi evidenziando la non presa di coscienza reale e concreta dei problemi che i cambiamenti climatici pongono a milioni di vite umane, i secondi drasticamente parlando di 'disastro per i più poveri.
L'ottimismo di Obama, comunque, è anche dovuto ad un altro impegno significativo ottenuto dalla nuova amministrazione americana durante questa importante conferenza mondiale: e cioè agli 'eccellenti progressi nel campo del disarmo'. Si vedrà a Bonn quali nuove misure e soprattutto secondo quali criteri di priorità verranno assunte nel nuovo summit annunciato come chiarificatore dei dubbi, pesanti, sollevati fin qui da alcuni protagonisti di questo primo incontro mondiale.

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