sabato 2 gennaio 2010

Politica - Scade l'isolamento per il boss Graviano. Divampa la polemica


L'isolamento per il boss palermitano Giuseppe Graviano è stato revocato dalla terza corte d'assise di Palermo. Graviano ora, dopo essere stato condannato nel 1994 a ben 5 ergastoli per le stragi compiute dalla mafia negli anni 92 e 93 non godrà dell'isolamento diurno, restando comunque - secondo quanto dichiarato dai magistrati che hanno emesso la sentenza - ad essere sottoposto al 41 bis. 
I limiti della sua detenzione rimarranno invariati, dunque, per quanto riguarda i rapporti con l'esterno del carcere, mentre potrà avere contatti con gli altri detenuti.

La decisione dei magistrati è stata subito oggetto di commenti da parte di vari esponenti del mondo politico, a cominciare da Antonio di Pietro che ha diramato un commento laconico evidenziando che questo rischi di configurarsi come una sorta di 'ricompenza' nei confronti di Graviano per la sua dichiarata volontà di 'avvalersi della facoltà di non rispondere' nell'ambito del processo contro Marcello dell'Utri. Anche Pier Ferdinando Casini - presidente dell'Udc - ha detto la sua, chiamando a rispondere di questa eclatante notizia direttamente il Ministro della Giustizia Angelino Alfano in Parlamento. Anche il vicepresidente della commissione Antimafia, Fabio Granata ha chiamato in causa il Guardasigilli, chiamandolo ad 'accertare immediatamente la legittimità delle procedure' seguite. Anche il Pd interviene nel dibattito e,  per bocca della capogruppo in commissione Antimafia Laura Garavini, ha chiesto di acquisire gli atti  "capire esattamente il tipo di provvedimento che ha preso la Corte d'Appello di Palermo e le sue motivazioni. Non vorremmo - ha continuato l'esponente del Pd - che nel sistema del 41 bis si fosse aperta una falla come già avvenuto nel 2005. Quello che deve essere chiaro è che nessun baratto è possibile con i boss mafiosi, l'unica cosa che possono fare è collaborare pienamente con la giustizia. Giuseppe Graviano ha avuto questa possibilità diverse volte e l'ha sempre rifiutata, per questo bisogna continuare a mantenere il massimo del controllo sulla sua attività in carcere".

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